COLONNA

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L’intervento, realizzato nella città di Trani, si trova nell’esclusivo contesto urbano nei pressi della spiaggia di Colonna, a poca distanza dal prestigioso sito del Monastero di Santa Maria di Colonna. Incastonati in un tessuto urbano caratterizzato da edilizia residenziale estensiva di pregio, i due nuovi edifici residenziali si inseriscono con sensibilità nel delicato waterfront tranese, nel rispetto delle peculiarità paesaggistiche del sito. Attraverso la funzione commerciale, i portici ed un elegante sistema di spazi pubblici (fra cui aree a verde, aree a parcheggio, percorsi pedonali ed un piccolo anfiteatro intorno alla piazza centrale) il complesso Pergole di Colonna scrive un piccolo brano di città, in un contesto altrimenti caratterizzato dalla carenza di spazi pubblici attrezzati. Gli edifici, sviluppati su due livelli oltre il piano interrato, sono disposti seguendo il naturale andamento altimetrico del sito, conferendo naturalezza al sistema delle aree a verde pubbliche e private e consentendo la prestigiosa vista mare da tutte le terrazze private in copertura, arricchite con leggeri ed eleganti pergolati in legno.

La permeabilità del suolo, la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche, le elevate prestazioni dell’involucro e degli impianti termici (alimentati da sistemi ibridi), nonché la produzione di energia elettrica dagli impianti fotovoltaici di pertinenza, garantiscono una straordinaria perfomance dei due edifici in relazione ai requisiti energetici ed ambientali.

Data la sensibilità del contesto paesaggistico, la tavolozza cromatica architettonica è stata sviluppata intorno alla scelta fondamentale di utilizzare estensivamente la pietra locale (nelle sue diverse texture e nuance) per i rivestimenti esterni, in un equilibrato gioco contrappuntistico fra modernità e tradizione che rendesse possibile la realizzazione di un ambizioso concept progettuale: “costruire degli edifici pienamente contemporanei, ma che allo stesso tempo dessero l’impressione di trovarsi lì da sempre”.

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PP7

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Collaborazione con l’UTC del Comune di Pescara e lo studio attachment

 

Un vuoto urbano, a ridosso del tracciato ferroviario, dai bordi sfrangiati e disomogenei sul piano tipologico e morfologico. L’occasione per ricucire due pezzi di città separati dalla barriera infrastrutturale attraverso l’insediamento di nuove funzioni di valore urbano e territoriale e la realizzazione di importanti infrastrutture. Acquisizione perequativa di cospicue superfici da destinare alla realizzazione della “città pubblica”, in una periferia che aspira a diventare centro. La vera intelaiatura dell’insediamento non è grigia ma verde: un parco urbano lineare ed una greenway prevista dal piano regolatore sono gli assi portanti della composizione volumetrica. Le scelte tipologiche sono orientate alla verticalità per lasciare il campo libero al design urbano. Un piano innovativo nella forma e nel metodo.

INGRESSO ALL’ALTA MURGIA

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Tesi di laurea intitolata INGRESSO ALL’ALTA MURGIA Natura, agricoltura, architettura. Elementi di un nuovo paesaggio, con la relazione dell’arch. Filippo Raimondo dello studio ABDR.

Il progetto prevede un nuovo insediamento da edificare su un’area di espansione prevista dal PUG di Minervino Murge posizionata su un pianoro lungo il costone murgiano, in direzione Castel del Monte, immediatamente all’ingresso del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Obiettivo della ricerca era di sperimentare modalità innovative di incontro fra città e campagna, nel tentativo di realizzare la “campagna abitata” delineata dal PPTR della Regione Puglia e trovare soluzione ai fenomeni di sprawl ormai in diffusione anche nei centri urbani minori. Concetti informatori del progetto sono: concentrazione delle volumetrie attraverso soluzioni aggregative lineari e non verticali per dedicare una parte consistente del suolo alla produzione agricola (vigneto con annessa cantina enologica); mix funzionale produttivo, commerciale, terziario, ricettivo, abitativo, ricreativo in modo da creare una nuova centralità urbana e non un un’enclave urbana monofunzionale, adattandosi al contesto ibrido urbano-agrario-naturale; integrazione fra due modi diversi di abitare, stanziale e temporaneo, e tre tipi di abitazione: civile, rurale e turistica; creazione di un profilo “topografico” artificiale, ottenuto attraverso la manipolazione plastica di terrapieni e parcheggi coperti, al fine di strutturare l’intero insediamento come un “osservatorio lineare del paesaggio”; organicità morfologica ottenuta attraverso slittamenti planimetrici e altimetrici dei volumi, in modo da richiamare le forme del costruito tradizionali; varietà tipologica distribuita in modo da ottenere un gradiente di concentrazione delle volumetrie: da una forte concentrazione centrale ad una estrema disgregazione periferica…il resto è forma!

 

“Come sappiamo nella morfologia d’un sito c’è sempre un’evidenza, un carattere figurativo superiore che va disvelato e che, per quanta fatica possa costare, va compreso fino in fondo. Solo il felice compimento di questo passaggio conoscitivo legittima l’arrivo di una qualsiasi altra forma.”

(F. R.)

 

CHIESA – MOSCHEA

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Questo progetto è stato elaborato durante gli studi in Architettura, per il Laboratorio di Progettazione del terzo anno. La richiesta era di integrare nello stesso spazio architettonico due luoghi di culto profondamente diversi per esigenze funzionali e conformazione spaziale: la chiesa e la moschea. La soluzione è stata quella di disporre la chiesa in una cavea ipogea e la moschea su un piano sopraelevato, mettendo in condivisione uno spazio d’ingresso a tutta altezza e la luce proveniente da un taglio in copertura e portata nelle aule dalla medesima superficie bianca. La forma dell’edificio è frutto di questa particolare distribuzione degli spazi e del disassamento fra l’asse liturgico della chiesa e la direzione della Mecca. La pianta triangolare è scaturita dal raccordo formale fra il settore di cerchio dell’assemblea chiesastica e la rigida ortogonalità della matrice spaziale della moschea. Il tutto sulla sponda meridionale del fiume Pescara, in un complesso di edifici che appare generato da imponenti movimenti tellurici.